ovena di
atale
(Si recita dal 16 al 24 Dicembre)
La Novena del Natale è nata per comunicare ai
fedeli le ricchezze di una Liturgia alla quale essi non avevano facile accesso.
La novena natalizia ha svolto effettivamente una funzione salutare e può
continuare ancora a svolgerla. Tuttavia nel nostro tempo, in cui è stata resa
più agevole la partecipazione del popolo alle celebrazioni liturgiche, sarà
auspicabile che nei giorni 16-24 Dicembre sia solennizzata la celebrazione
dei Vespri con le "antifone maggiori" e i fedeli siano invitati a parteciparvi.
Tale celebrazione, prima o dopo della quale potranno essere valorizzati alcuni
elementi cari alla pietà popolare, costituirebbe un'eccellente “novena del
Natale” pienamente liturgica e attenta alle esigenze della pietà popolare.
All'interno della celebrazione dei Vespri si possono sviluppare alcuni elementi
già previsti (es. omelia, uso dell'incenso, adattamento delle intercessioni).
(Dal Direttorio su pietà popolare e liturgia n. 103).
I giorno
16 Dicembre
VIENI, BAMBINO GESÙ
Cristo è venuto: eppure noi l'attendiamo ancora
come già gli antichi figli di Israele. Cristo è in mezzo a noi: eppure noi
viviamo l'esperienza dell'esilio,
"sapendo che finché abitiamo nel corpo siamo in esilio lontano dal
Signore" (2 Cor 5,6).
Tutto il Nuovo Testamento è permeato di questa attesa del Cristo che deve venire
e che sembra continuamente imminente. Ma il libro che riassume le attese di
tutte le generazioni cristiane è l'Apocalisse, nei suoi ultimi passi.
Gesù verrà presto
"Ecco, io verrò presto e
porterò con me il mio salario, per rendere a ciascuno secondo le sue opere. lo
sono l'Alfa e l'Omega, il Primo e l'Ultimo, il Principio e la Fine. Beati coloro
che lavano le loro vesti: avranno parte all'albero della vita e potranno entrare
per le porte nella città. Fuori i cani, i fattucchieri, gli immorali, gli
omicidi, gli idolatri e chiunque ama e pratica la menzogna! lo, Gesù, ho mandato
il mio Angelo per testimoniare a voi queste cose riguardo alle Chiese. lo sono
la radice della stirpe di Davide, la stella radiosa del mattino" (Ap 22, 12-16).
Senza distinzioni e condizioni
Il mondo intero è nell'attesa e la nostra stessa preghiera deve essere protesa verso la venuta del Signore. In questo "Vieni, Bambino Gesù", la nostra preghiera dovrebbe far proprie tutte le attese, le sofferenze fisiche e morali dell'umanità che vive accanto a noi. La sua venuta è, per ciascuno di noi, una realtà viva: «Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me» (Ap 3,20).
Se lasciamo entrare il Bambino, ci farà partecipi dei suoi doni e dei suoi beni; dirà una parola a ciascuno di noi.
Questa parola si rivolge a tutti, senza distinzioni e condizioni. Nonostante i nostri peccati passati, la nostra mediocrità, l'insensibilità spirituale, basta credere all'Amore. La grazia di Dio può porre rimedio a tutto.
(J. Danielou)
Noi Ti invochiamo
In mezzo alle angustie del tempo presente
- Noi Ti invochiamo, o Bambino Gesù.
Nella speranza di contemplare in Cielo quelle realtà in cui gli Angeli bramano
fissare lo sguardo.
- Noi Ti invochiamo, o Bambino Gesù.
Per noi stessi e per quanti attendono con fiducia la tua venuta
- Noi Ti invochiamo, o Bambino Gesù.
Per il mondo intero e per gli uomini che ancora non Ti conoscono
- Noi Ti invochiamo, o Bambino Gesù.
O Bambino Gesù, degnati di accogliere la preghiera di quanti credono e sperano
in Te; vieni presto a liberarci da questo nostro esilio e riuniscici nel tuo
regno glorioso, dove Tu vivi e regni con il Padre e lo Spirito Santo nei secoli
dei secoli. Amen.
II giorno
17 Dicembre
GIOISCE IL NOSTRO CUORE
Per mezzo del Profeta, Dio annuncia al suo Popolo la futura salvezza. Questo
annuncio è fonte di grande gioia: infatti, per i meriti del Salvatore, sarà
ristabilita la riconciliazione e la comunione perfetta con Dio.
Non temere
"Gioisci, figlia di Sion,
esulta, Israele, e rallegrati con tutto il cuore, figlia di Gerusalemme! Il
Signore ha revocato la tua condanna, ha disperso il tuo nemico. Re d'Israele è
il Signore in mezzo a Te, tu non vedrai più la sventura. In quel giorno si dirà
a Gerusalemme: "Non temere, Sion, non lasciarti cadere le braccia! Il Signore
tuo Dio in mezzo a Te è un Salvatore potente.
Esulterà di gioia per te. Ti rinnoverà con il suo amore, si rallegrerà per te
con grida di gioia, come nei giorni di festa"» (Sol 3,14-18).
Desiderato dalle genti
"Mi consumo nell'attesa della tua salvezza" (Sal 119,81), si consuma nel
desiderio e nell'attesa della salvezza donataci da Dio. Buono è questo
"consumarsi": infatti rivela il desiderio del bene, certo non ancora raggiunto,
ma tanto desiderato. Dall'origine del genere umano fino alla fine dei secoli chi
pronuncia queste parole se non la stirpe eletta, il sacerdozio regale, la
nazione santa che desidera Cristo? Testimone ne è il Santo vegliardo Simeone
che, ricevendo il Cristo Bambino tra le braccia, disse: "Ora lascia, o
Signore, che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola; perché i miei
occhi han visto la tua salvezza" (Lc 2,29-30)
Come il desiderio di questo vegliardo, tale si deve credere sia stato quello di
tutti i Santi delle epoche precedenti. Anche il Signore stesso dice ai
discepoli: "Molti profeti e giusti hanno desiderato vedere ciò che voi
vedete, e non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, e non l'udirono"
(Mt 13,17)
perché si riconosca anche la voce di tutto l'antico Israele nelle parole: "L'anima
mia si strugge per la tua salvezza". Dunque mai nel passato si spense questo
desiderio dei Santi, né al presente si placa nel corpo di Cristo, che è la
Chiesa, fino alla consumazione dei secoli, fin quando verrà "il Desiderato di
tutte le nazioni".
(S. Agostino)
Cristo Gesù, ascoltaci
Perché comprendiamo con tutti i Santi il mistero del Regno al quale siamo
chiamati
- Noi Ti preghiamo, Cristo Gesù ascoltaci.
Perché possiamo comprendere che in Te formiamo il popolo grande e ricco di ogni
benedizione promessa al nostro padre Abramo
- Noi Ti preghiamo, Cristo Gesù ascoltaci.
Affinché tutte le famiglie della terra siano benedette in Te
- Noi Ti preghiamo, Cristo Gesù ascoltaci.
Perché tutti i popoli vengano dall'Oriente e dall'Occidente e siedano a mensa
nel Regno dei Cieli
- Noi Ti preghiamo, Cristo Gesù ascoltaci.
Il tuo aiuto, Signore, ci renda perseveranti nel bene in attesa del Cristo, tuo
Figlio; quando Egli verrà e busserà alla porta ci trovi vigilanti nella
preghiera ed esultanti nella lode. Per Cristo nostro Signore. Amen.
III giorno
18 Dicembre
PREPARIAMO LE VIE AL SIGNORE
Al popolo d'Israele, oppresso dalla schiavitù babilonese,
il profeta Isaia dà un lietissimo annuncio: è prossima la liberazione. Il
Signore stesso verrà in mezzo al suo popolo come Pastore buono che ha cura del
debole, come Padre misericordioso che perdona i peccati, come Dio forte che
sconfigge i nemici. I prescelti da Dio, però, devono impegnarsi a preparare la
strada al Signore e a togliere tutti gli ostacoli del male mediante una vera
conversione. Ecco il Signore!
"Una voce grida: "Nel deserto preparate la via al Signore, appianate nella
steppa la strada per il nostro Dio. Ogni valle sia colmata, ogni monte e colle
siano abbassati; il terreno accidentato si trasformi in piano e quello scosceso
in pianura. Allora si rivelerà la gloria del Signore e ogni uomo la vedrà" (Is
40,3-5). Sali su un alto monte, tu che rechi liete notizie in Sion. Alza la
voce, non temere; annunzia alle città di Giuda: "Ecco il vostro Dio! Ecco, il
Signore Dio viene con potenza, con il braccio egli detiene il dominio. Come un
pastore egli fa pascolare il gregge e con il suo braccio lo raduna; porta gli
agnellini sul seno e conduce pian piano le pecore madri" (is 40,9-11).
Prepariamo i nostri cuori
Il Signore vuole trovare una via per entrare nei nostri cuori e dimorarvi. La
voce grida nel deserto: "Preparate una strada". Questa voce giunge prima
all'orecchio e dopo, o meglio attraverso l'ascolto, la parola penetra
nell'intelletto. Preparate, dice la voce, una strada al Signore. Quale via gli
prepareremo? Una strada materiale? Ma la parola di Dio può richiedere una simile
via? Non occorre piuttosto preparare al Signore una via interiore e tracciare
nel nostro cuore delle strade diritte, piane? Sì, questa è la via per cui la
Parola di Dio si introduce per stabilirsi nel cuore dell'uomo. Prepariamo una
via al Signore con una buona coscienza, rendiamo piana la strada perché il
Bambino Gesù possa camminare in noi senza difficoltà e donarci conoscenza dei
suoi misteri e della sua venuta.
(Origene: "Omelie su Luca")
Manda il tuo
Spirito, o Signore
Perché otteniamo il perdono dei nostri peccati e la
purificazione da tutte le nostre colpe.
- Noi Ti preghiamo, manda il tuo Spirito, o Signore.
Perché otteniamo l'aumento della fede e della nostra adesione alla volontà di
Dio
- Noi Ti preghiamo, manda il tuo Spirito, o Signore.
Perché otteniamo l'aumento della speranza nei beni eterni promessi da Dio
- Noi Ti preghiamo, manda il tuo Spirito, o Signore.
Perché otteniamo l'aumento della carità e della grazia che ci rendono conformi
alla santità di Dio
- Noi Ti preghiamo, manda il tuo Spirito, o Signore.
O Dio onnipotente che ci chiami a preparare la via al Cristo Signore, fa' che
per la debolezza della nostra fede non ci stanchiamo di attendere la consolante
presenza del Medico Celeste. Per Cristo nostro Signore. Amen.
IV Giorno
19 Dicembre
RENDERE TESTIMONIANZA
La missione propria di Giovanni Battista è quella di "rendere testimonianza" a Cristo. Egli compie questa missione nella verità e nell'umiltà ("non sono io il Cristo... non sono degno..."), esortando tutti alla conversione e additando Gesù come Salvatore e "Agnello di Dio".
Il Figlio di Dio
"Venne un uomo mandato da Dio e il suo nome era Giovanni. Egli venne come
testimone per rendere testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo
di lui. Egli non era la luce, ma doveva render testimonianza alla luce"
(Gv1,6-8).
"Giovanni vedendo Gesù venire verso di lui disse: "Ecco l'Agnello di Dio, ecco
colui che toglie il peccato del mondo! Ecco colui del quale io dissi: dopo di me
viene un uomo che mi è passato avanti, perché era prima di me. lo non lo
conoscevo, ma sono venuto a battezzare con acqua perché egli fosse fatto
conoscere a Israele". Giovanni rese testimonianza dicendo: "Ho visto lo Spirito
scendere come una colomba dal cielo e posarsi su di lui. lo non lo conoscevo, ma
chi mi ha inviato a battezzare con acqua, mi aveva detto: L'uomo sul quale
vedrai scendere e rimanere lo Spirito è colui che battezza in Spirito Santo. E
io ho visto e ho reso testimonianza che questi è il Figlio di Dio" (Gv 1,29-34).
Una missione speciale
Ogni creatura è fatta per rendere
testimonianza a Dio, perché ogni creatura è un segno della sua bontà. La
grandiosità della creazione testimonia a modo suo la forza e l'onnipotenza
divina, e la sua bellezza testimonia la sapienza divina. Alcuni uomini però
ricevono da Dio una missione speciale: rendono testimonianza a Dio non solo dal
punto di vista naturale, per il fatto che esistono, ma ancor più in modo
spirituale, per le loro buone opere. Giovanni è uno di questi testimoni; è
venuto per diffondere i doni di Dio e proclamare le sue lodi. La missione di
Giovanni e il suo ruolo di testimone sono di una grandezza incomparabile, perché
nessuno può rendere testimonianza di una realtà se non nella misura in cui ne è
partecipe. Gesù diceva: "Noi parliamo di quel che sappiamo e testimoniamo quel
che abbiamo veduto" (Gv 3,11). Rendere testimonianza alla verità divina suppone
una conoscenza di questa verità. Per questo anche Cristo ha avuto questo ruolo
di testimone. "Sono venuto nel mondo per rendere testimonianza alla verità" (Gv
1 8,37).
(S. Tommaso d'Aquino)
Ascoltaci, o
Signore
Perché comprendiamo con quale amore Dio ci ha amati e ci ha resi suoi figli
- Noi Ti preghiamo, ascoltaci, o Signore.
Perché la pigrizia e la viltà non ci impediscano di professare apertamente la
nostra fede in Cristo e nel Vangelo
- Noi Ti preghiamo, ascoltaci, o Signore.
Perché i predicatori e i catechisti, come Giovanni Battista, mostrino con
efficacia agli uomini Cristo Salvatore
- Noi Ti preghiamo, ascoltaci, o Signore.
Perché tutti gli uomini del nostro tempo riconoscano che non è possibile
costruire un mondo buono e giusto senza fondarlo su Cristo, uomo perfetto e
Figlio di Dio
- Noi Ti preghiamo, ascoltaci, o Signore.
O Cristo Signore, Tu sei l'Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo:
aiutaci a riconoscere i nostri limiti e la nostra miseria, perché solo così
possiamo ottenere la salvezza. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
Amen.
V Giorno
20 Dicembre
UNA MISSIONE ALTISSIMA
Il piano di salvezza di Dio si incontra con la volontà e la collaborazione umana
di due creature: Maria e Giuseppe. Due creature meravigliose, completamente
disponibili al volere del Signore.
Il brano evangelico ci presenta l'uomo giusto e timorato di Dio, scelto ad una
missione altissima: fare sulla terra le veci del Padre che è nei Cieli. La
figura di Giuseppe ci appare in questo passo alta e drammatica, scolpita di fede
e umiltà. Egli non può ancora capire il mistero di Dio, ma quando ha la certezza
della divina volontà, crede e obbedisce.
Emmanuele: Dio con
noi
"Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo
promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò
incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, che era giusto e non
voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto. Mentre però stava pensando
a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un Angelo del Signore e gli disse:
"Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa,
perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Essa partorirà un
figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi
peccati". Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal
Signore per mezzo del profeta: "Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio
che sarà chiamato Emmanuele", che significa Dio con noi. Destatosi dal sonno,
Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'Angelo del Signore e prese con sé la sua
sposa" (Mt 1,18-24).
L'obbedienza di
Giuseppe
Di fronte al mistero divino, Giuseppe
ha saputo mantenere il contegno giusto. Egli non si lascia prendere da umani
sentimenti. Non è in grado di comprendere ciò che vede in Maria e non vuole
penetrare a forza il mistero; si ritira piuttosto in disparte, con timida e
rispettosa venerazione, abbandonandosi al volere di Dio e lasciando a Lui tutto
il resto. Giuseppe dunque obbedisce alla Parola, la mette in pratica,
dichiarandosi con le opere strumento docile nelle mani dell'Altissimo. Egli non
vuole nulla per sé, perché intende essere semplicemente a disposizione di Dio.
Prende quindi con sé Maria, sua sposa, per adempiere la volontà di Dio, perché
Ella possa dare alla luce il suo Figlio. Sarà però lui, Giuseppe, in tutta
obbedienza, a dargli il nome. Quel nome attorno al quale rotea l'universo e per
volontà del quale ogni cosa è stata creata: Gesù, il Messia, il Salvatore.
(R. Gutzwilier)
Ascoltaci, o Signore
Perché siamo fedeli agli impegni assunti nel nostro Battesimo e portiamo a
termine la nostra vocazione
- Noi Ti preghiamo, ascoltaci, o Signore.
Perché, ad imitazione di San Giuseppe, siamo sempre disponibili all'obbedienza
al divino volere, anche quando tutto ci appare oscuro
- Noi Ti preghiamo, ascoltaci, o Signore.
Perché siamo capaci di ascoltare, nel silenzio interiore, la voce delle divine
ispirazioni
- Noi Ti preghiamo, ascoltaci, o Signore.
Perché il nome di Gesù, nel quale solo c'è speranza di salvezza, sia conosciuto
e invocato da tutti gli uomini.
- Noi Ti preghiamo, ascoltaci, o Signore.
Disponi, o Padre, i nostri cuori a ricevere nel tempio vivo della Chiesa la tua
misericordia, perché la nuova nascita del tuo Figlio ci liberi dalla schiavitù
del peccato e ci renda degni di partecipare alla ricchezza della tua grazia. Per
Cristo nostro Signore. Amen.
VI giorno
21 Dicembre
L'ANCELLA DEL SIGNORE
Con l'annuncio di Maria, Dio comincia
ad attuare le antiche promesse, che riguardano la venuta del Messia e la
redenzione del genere umano. Però, come in tutti gli altri suoi interventi
passati nella storia d'Israele, così anche in questo capitale intervento di
salvezza, Dio chiede la libera cooperazione umana. E' sua l'iniziativa, ma non
vuole portarla a compimento senza il concorso delle sue creature. Maria che si
proclama "l'ancella del Signore" diventa la vera abitazione di Dio e la Madre
del Signore. In tal modo Ella, figlia e fiore di tutta l'umanità, per volontà di
Dio è lo strumento indispensabile della nostra salvezza.
Come è possibile?
"Nel sesto mese, l'Angelo
Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una
vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La
vergine si chiamava Maria. Entrando da Lei, disse: "Ti saluto, o piena di
grazia, il Signore è con Te". A queste parole Ella rimase turbata e si domandava
che senso avesse un tale saluto. L'Angelo le disse: "Non temere, Maria, perché
hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e
lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio
gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di
Giacobbe e il suo regno non avrà fine". Allora Maria disse all'Angelo: "Come è
possibile? Non conosco uomo". Le rispose l'Angelo: "Lo Spirito Santo scenderà su
di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà
sarà dunque Santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente,
nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei,
che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio". Allora Maria disse:
"Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto". E
l'Angelo partì da lei" (Lc 1,26-38).
Il "fiat" di Maria
Nella sfera umana, Maria è sola.
Nessuno sa quello che avviene in lei. Che cosa dirà? Maria si rende
perfettamente conto dell'estrema importanza di ciò che sta per pronunciare. Come
una sposa, Ella sa che questo infinito ha due aspetti: uno di gioia, di
tenerezza, di gloria; ma anche un altro aspetto: una immensità invisibile di
pena, di redenzione, di riparazione. Dire "sì", sarebbe mancare di delicatezza,
come se Lei fosse uguale a Dio. Dirà solamente: che ciò avvenga, che ciò mi sia
fatto! Come se intendesse far comprendere che gettava la sua libertà nel piano
divino, oggi di gioia e domani di sofferenza. Fiat! E' la parola
dell'accettazione. E, nello stesso istante, ciò avvenne. Ella lo seppe. Tacque.
L'Angelo adorò il divino mistero e si allontanò in silenzio.
(J. Guitton)
Noi Ti ringraziamo,
o Gesù
Per il "sì" libero e generoso pronunciato da Maria nel momento
dell'Annunciazione
- Noi Ti ringraziamo, o Gesù.
Perché, per mezzo di Maria, Ti sei fatto uomo e sei divenuto nostro fratello
- Noi Ti ringraziamo, o Gesù.
Perché hai associato la Madre tua a tutto il mistero di redenzione e di salvezza
degli uomini
- Noi Ti ringraziamo, o Gesù.
Perché ci hai dato la Madre tua come nostra Madre amatissima
- Noi Ti ringraziamo, o Gesù.
Dio, Padre onnipotente e buono, esaudisci le nostre preghiere che presentiamo a
te insieme a quelle di tutti i poveri del mondo. Rendici protagonisti e
costruttori oggi del tuo progetto di salvezza che manifesti a noi nel Salvatore
che viene e vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.
VII giorno
22 Dicembre
SI E' FATTO CARNE
Con un misterioso vaticinio il profeta Isaia promette un "segno" di salvezza: la nascita miracolosa dell'“Emmanuele”, figlio di una vergine. L'Evangelista attribuisce esplicitamente la profezia alla nascita di Gesù: Egli è veramente l'Emmanuele cioè Dio con noi. Facendosi uomo, Egli è venuto ad abitare in mezzo a noi e rimane con noi anche oggi, nella Chiesa e nell'Eucaristia.
Dio con noi
"Chiedi un segno dal Signore tuo Dio, dal profondo degli inferi oppure lassù in alto". Ma Acaz rispose: "Non lo chiederò, non voglio tentare il Signore". Allora Isaia disse: "Ascoltate, casa di Davide! Non vi basta di stancare la pazienza degli uomini, perché ora vogliate stancare anche quella del mio Dio? Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele: Dio con noi" (Is 7,10-14).
Dio ha dimorato tra noi
Ti chiederai in che modo la divinità
si è incarnata, come il fuoco nel ferro, non trasferendosi, ma comunicandosi. Il
fuoco infatti, non si slancia verso il ferro al quale si comunica. Non subisce
diminuzione, ma riempie totalmente il ferro al quale si comunica. Allo stesso
modo, Dio, il Verbo "che ha dimorato tra noi" non è uscito da Se stesso; il
Verbo che si è fatto carne non fu soggetto a mutamento; il Cielo non fu privato
di Colui che teneva e la terra accolse nel proprio seno colui che è nei cieli.
Lasciati penetrare da questo mistero: Dio è venuto nella carne per uccidere la
morte che vi si nasconde. Come le cure e le medicine vincono gli elementi nocivi
assimilati dal corpo, e come il buio in casa è dissipato dalla luce che entra,
così la morte che teneva in suo potere la natura umana fu distrutta con la
venuta della divinità. Come il ghiaccio prevale sull'acqua mentre è notte e
persiste l'oscurità, ma appena sorge il sole si scioglie al calore dei suoi
raggi, così la morte ha regnato fino alla venuta di Cristo; quando è apparsa la
grazia salvatrice di Dio e si è levato il Sole di giustizia, la morte fu
assorbita dalla vittoria, non avendo potuto resistere alla presenza della vera
vita. Noi pure manifestiamo la nostra gioia, festeggiamo la salvezza del mondo,
il giorno della nascita dell'umanità. Oggi è tolta la condanna di Adamo. Non si
dirà più: "Polvere tu sei e alla polvere tornerai", ma: "Unito a colui che è nei
cieli, sarai elevato al cielo".
(S. Basilio M.)
Onore e gloria a
Te, Signore Gesù.
Per l'immenso amore che Ti ha spinto a farti nostro fratello
- Noi Ti lodiamo, onore e gloria a Te, Signore Gesù!
Perché ci hai raccolti nella tua Chiesa, arca di salvezza
- Noi Ti lodiamo, onore e gloria a Te, Signore Gesù!
Perché ci hai dato la speranza della vita gioiosa e senza fine nel tuo regno
- Noi Ti lodiamo, onore e gloria a Te, Signore Gesù!
Per riparare al peccato degli uomini che non Ti hanno accolto e non Ti amano
- Noi Ti lodiamo, onore e gloria a Te, Signore Gesù!
Risplendi su di noi con la luce della tua gloria, Signore Gesù Cristo, e la tua
venuta vinca le tenebre del male e porti a tutti gli uomini la liberazione dalla
schiavitù del peccato. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
VIII giorno
23 Dicembre
L'AMORE CHE SALVA
L'apostolo Paolo pone l'accento sugli effetti dell'amore di Dio manifestatosi nell'incarnazione. Questo amore è benignità, tenerezza, misericordia e si manifesta nonostante i peccati e le miserie degli uomini. Il fine di questo agire di Dio è quello di renderci suoi figli, rigenerandoci mediante il Battesimo per mezzo dello Spirito Santo, perché possiamo tendere al totale possesso della salvezza.
San Paolo apostolo
a Tito
"Carissimo, anche noi un tempo eravamo insensati, disubbidienti, traviati, schiavi di ogni sorta di passioni e di piaceri, vivendo nella malvagità e nell'invidia, degni di odio e odiandoci a vicenda. Quando però si sono manifestati la bontà di Dio, Salvatore nostro, e il suo amore per gli uomini, egli ci ha salvati non in virtù di opere di giustizia da noi compiute, ma per sua misericordia mediante un lavacro di rigenerazione e di rinnovamento nello Spirito Santo, effuso da lui su di noi abbondantemente per mezzo di Gesù Cristo, Salvatore nostro, perché giustificati dalla sua grazia diventassimo eredi, secondo la speranza, della vita eterna" (Tt 3,3-7).
Tutto abbiamo
ricevuto in Cristo
Tutto abbiamo ricevuto in Cristo:
Iddio si è comunicato all'uomo come restauratore della sua natura, come perdono
e null'altro che perdono. In qual modo la misericordia di Dio ci concede il
perdono del peccato, per unire l'uomo a sé come figlio? Risponde San Paolo:
"Mediante un lavacro di rigenerazione e di rinnovamento nello Spirito Santo" (Tt
3,5). Il Battesimo è il suggello della fede: chi si è affidato a Cristo non
assume con lui un rapporto isolato, ma entra a far parte della comunità di
Cristo, la sua Chiesa: giunge a ciò perché ha avuto in dono lo Spirito stesso di
Cristo e dallo Spirito viene inserito nel corpo di Cristo, ne fa parte come
membro vivente. Lo Spirito è Dio che in Cristo opera in noi: aiuta, ispira,
illumina, santifica non per realizzare una vita solitaria, una comunione
individualistica con Dio, ma per collegarci nella comunione con i fratelli in
un'autentica carità vissuta.
(F. Salvestrin)
Mostraci, Signore,
la tua Misericordia
Padre Santo, che per mezzo del Figlio tuo ci hai liberati dal peccato e dalla
morte, togli ogni ansia e ogni tristezza dai nostri cuori.
- Noi Ti preghiamo, mostraci, Signore, la tua Misericordia.
Tu che hai promesso al tuo popolo un germoglio di giustizia, conserva pura e
santa la tua Chiesa.
- Noi Ti preghiamo, mostraci, Signore, la tua Misericordia.
Tu che in Cristo ci hai dato ogni bene, fa' che non ci separiamo dalla comunione
di amore del tuo Spirito
- Noi Ti preghiamo, mostraci, Signore, la tua Misericordia.
Tu che infondi nel nostro cuore la beata speranza della salvezza, conservaci
fedeli e vigilanti fino ai giorno del Signore Gesù
- Noi Ti preghiamo, mostraci, Signore, la tua Misericordia.
Oppressi dal giogo del peccato, aspettiamo da te, Padre misericordioso, la
nostra redenzione; fa' che la nuova nascita del tuo Figlio ci liberi dalla
schiavitù antica. Per Cristo nostro Signore. Amen.
IX giorno
24 dicembre
CAMMINAVAMO NELLE TENEBRE
Il profeta Isaia prospetta il tempo della salvezza messianica come il tempo
della luce, della gioia e della liberazione. Nel Bambino che ci sarà donato sono
raccolte tutte le virtù e tutta la grandezza degli eroi e dei Santi d'Israele.
Egli sarà potente, saggio, pacifico; sarà il vero "Emmanuele", cioè Dio in mezzo
a noi.
Videro una grande luce
"Il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande luce; su coloro che
abitavano in terra tenebrosa una luce rifulse. Hai moltiplicato la gioia, hai
aumentato la letizia. Gioiscono davanti a Te, come si gioisce quando si miete e
come si gioisce quando si spartisce la preda, poichè il giogo che gli pesava e
la sbarra sulle sue spalle, il bastone del suo aguzzino tu hai spezzato come al
tempo di Madian.... poiché un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio.
Sulle sue spalle è il segno della sovranità ed è chiamato: Consigliere
ammirabile, Dio potente, Padre per sempre, Principe della pace. Grande sarà il
suo dominio e la pace non avrà fine sul trono di Davide e sul regno, che egli
viene a consolidare e rafforzare con il diritto e la giustizia ora e sempre"
(Is 9, 1-6)
Entra nel tempo e nello spazio
O fusione inaudita, o compenetrazione paradossale! Colui che è, viene nel tempo,
l'increato si fa oggetto di creazione. Colui che non ha dimensioni entra nel
tempo e nello spazio e un'anima spirituale si fa mediatrice tra la divinità e la
pesantezza della carne. Colui che arricchisce, si fa povero e mendica la mia
carne, perché io venga arricchito della sua divinità. Lui, che è la pienezza, si
svuota, si spoglia per un poco della sua gloria, perché io possa partecipare
della sua pienezza. Quale ricchezza di bontà! Quale immenso mistero mi avvolge!
Sono stato fatto partecipe dell'immagine di Dio e non ho saputo custodirla: ora
Dio si rende partecipe della mia carne, sia per salvare l'immagine che mi aveva
data, sia per rendere immortale la mia carne. Entra in comunione con noi, in un
modo nuovo ancora più profondo del primo: con chi un tempo condivise il bene,
ora condivide il male; quest'ultima comunione è ancora più degna di Dio e, per
chi ha intelligenza, ancora più sublime.
(San Gregorio Nazianzeno)
Vieni Signore Gesù!
Perchè impariamo ad accoglierti con cuore semplice e puro
- Vieni Signore Gesù!
I piccoli e i poveri di questo mondo riconoscano la loro dignità di figli di
Dio, e riconoscano che Tu sei venuto proprio per loro
- Vieni Signore Gesù!
Perchè i piccoli e i poveri riconoscano nel volto del fratello l'immagine
concreta della Carità del tuo cuore
- Vieni Signore Gesù!
Perché tutti gli uomini Ti accolgano e credano in Te
- Vieni Signore Gesù!
Sostieni il lavoro di tutti i Missionari che fanno conoscere al mondo il Tuo
nome
- Vieni Signore Gesù!
Vieni Signore Gesù, nel nostro cuore, rendilo tempio santo della tua dimora.
- Vieni Signore Gesù!
O Dio, che ci hai radunato a celebrare in devota letizia la nascita del tuo
Figlio, concedi a noi e a tutta la tua Chiesa di conoscere con la fede la
profondità del tuo mistero e di viverlo con amore intenso e generoso, per Cristo
nostro Signore. Amen.
(Novena a cura dei Sacerdoti del
S. Cuore di Andria / Bari)