storia del Rosario e Novena della Madonna di Pompei


Beato Bartolo Longo
Fondatore della basilica, delle opere
e della città di Pompei


Il Beato Bartolo Longo nasce il 10 febbraio 1841 a Latiano in provincia di Brindisi.
E’ un bambino vivace, ma di acuta intelligenza. All’età di 5 anni giunge nel collegio dei Padri Scolopi di Francavilla Fontana (Br), dove trascorre alcuni anni fino a quando, nel 1858, lascia il collegio dopo aver conseguito il titolo di studio che lo abilita all'insegnamento di “rudimenti grammatica”.
Successivamente, intraprende gli studi di Giurisprudenza che lo portano, nel 1863, nella città di Napoli in qualità di avvocato.
Come accadde a diversi Santi, anche Bartolo attraversa la sua "notte dell'anima", dapprima abbandona la fede cattolica ma senza interrompere quella ricerca interiore che lo porterà, però, verso l'occultismo e lo spiritismo.
Toccato il suo fondo si riconverte alla religione e alla autentica carità cristiana grazie al professor Vincenzo Pepe ed al domenicano padre Alberto Radente che saprà trasmettergli un amore delicato e fedele alla Santissima Vergine attraverso il Rosario.

Grazie alla nobildonna Caterina Volpicelli, beatificata il 29 aprile 2001, conosce la Contessa Marianna Farnararo De Fusco, rimasta vedova in giovane età, con cinque figli piccoli. L’incontro con la contessa è per lui un segno del destino visto che, proprio per amministrare le proprietà della De Fusco, giunge, nel 1872, nella Valle di Pompei. Ed è proprio in queste campagne che il Beato Bartolo trova risposta al suo continuo tormento e pace alle sue inquietudini interiori.
Da tempo egli si domanda come avrebbe fatto a salvarsi, a causa delle esperienze poco edificanti della vita passata, cercava un modo per espiare, senza inutili sensi di colpa, ma con la consapevolezza che - giunto a questo punto - questo traguardo in realtà era un punto di partenza che gli avrebbe permesso di fare davvero quello che il Signore voleva da lui. Attendeva solo di capire cosa dovesse fare.
E così, proprio in quel luogo della antica Pompei “dove erano adorati gli idoli e i demoni”, giunge una risposta interiore che per lui sarà il motto ispiratore della sua intera esistenza: “Se propaghi il Rosario, sarai salvo!”.

Da quel momento in poi la sua vocazione diventa unicamente quella di propagare il culto alla Vergine del Rosario. E per far questo, egli inizia proprio dai “poveri ed abbandonati contadini” che dimorano quelle terre.
Oltre a catechizzare i contadini, decide, su consiglio del Vescovo di Nola, di erigere una nuova chiesa, dedicata alla Madonna del Rosario. All’interno della Chiesa pone, come immagine sacra da venerare, un prodigioso ritratto della Vergine del Rosario, che, il 13 novembre del 1875, arriva a Pompei trasportato su di un carretto di letame. Inizia così a diffondersi, in modo del tutto soprannaturale, inarrestabilmente questa devozione di tutti i fedeli che da tutte le parti del mondo inviano, provvidenzialmente, offerte per la costruzione della nuova Chiesa, la cui prima pietra viene posta l’8 maggio 1876, giorno solenne che nel tempo verrà celebrato come giornata della Supplica (il bellissimo omaggio da egli composto) in onore della Vergine del Rosario.

Nel 1877 il Longo scrive e divulga la pia pratica dei Quindici Sabati. Ma l’opera più bella che gli dobbiamo attribuire è sicuramente la Novena alla Madonna del Rosario. Si tratta di una mistica preghiera che procura una miracolosa guarigione allo stesso Bartolo Longo. L’affetto dei fedeli e il fortissimo legame con la Madonna del Rosario portano alla immediata stampa di ben novecento edizioni, in ventidue lingue, della Novena.
La devozione cresce in maniera esponenziale, basti pensare che il 14 ottobre 1883, ventimila pellegrini, riuniti a Pompei, recitano, per la prima volta, la Supplica alla Vergine del Rosario, sgorgata dal cuore di Bartolo Longo, in risposta all’Enciclica Supremi apostolatus officio (1) con la quale Leone XIII, di fronte ai mali della società, additava come rimedio la recita del Rosario.
L’incredibile opera del Beato Bartolo Longo non si “limita”soltanto alla costruzione di quella che diventerà da lì a breve la splendida basilica di Pompei, ma egli si dedica alla costruzione di un altro tempio, altrettanto importante: “la città dell’amore e della carità”. In risposta alle continue richieste avanzate all’avvocato Longo da parte dei carcerati per esortarlo a prendersi cura dei propri figli, egli matura quella che ancora oggi è considerata la sua intuizione più originale: credere nella possibilità del recupero e del riscatto sociale dei figli dei carcerati.
Mosso da tale divina intuizione, nel 1892, dà vita alla costruzione dell’Ospizio per i figli dei carcerati. In seguito, accoglie anche le figlie dei carcerati che affida alla cura delle Suore Domenicane “Figlie del Santo Rosario di Pompei”, da lui fondate nel 1897.
Nel 1893 Bartolo Longo offre al Papa Leone XIII la proprietà del Santuario e di tutte le opere pompeiane, qualche anno più tardi rinunziò anche all’amministrazione che il Papa gli aveva rimasta passando, così, all'Amministrazione apostolica mediante il Vescovo incaricato direttamente dal Pontefice.

Mentre nel mondo ormai è ben avviata la sua opera di pedagogia sociale in favore soprattutto dei meno fortunati, il 5 ottobre del 1926 il Beato Bartolo Longo muore, a ottantacinque anni, lasciando in eredità un insegnamento pieno di amore e di carità, un modo nuovo di accogliere gli orfani ed i fanciulli abbandonati, restituendo loro la piena dignità umana ed un futuro degno di essere vissuto.
Qualche anno dopo, il 26 ottobre 1980, l’Opera di Bartolo Longo riceve il suo solenne riconoscimento con la Beatificazione da parte di Giovanni Paolo II.
E' da sottolineare come da Leone XIII tutti i Pontefici da allora hanno sempre avuto un amore filiale e speciale per questo Santuario con la Devozione alla Supplica da loro molto raccomandata. Sia Giovanni Paolo II quanto Benedetto XVI, si sono recati al Santuario sia per il Rosario, sia per recitare la Supplica.

L’allora Papa Benedetto XVI, in Piazza San Pietro, invitava i fedeli con queste parole:
"Cari fratelli e sorelle, ci rivolgiamo ora in preghiera a Maria Santissima, che oggi veneriamo quale Regina del Santo Rosario. In questo momento, nel Santuario di Pompei, viene elevata la tradizionale «Supplica», a cui si uniscono innumerevoli persone nel mondo intero. Mentre anche noi ci associamo spiritualmente a tale corale invocazione, vorrei proporre a tutti di valorizzare la preghiera del Rosario nel prossimo Anno della fede" _2. Oggi anche Papa Francesco, l'8 maggio 2013, durante l'udienza del mercoledì, ha voluto ricordare la solennità pompeiana dicendo ai fedeli raccolti in piazza san Pietro: «Oggi, 8 maggio, si eleva l’intensa preghiera della "Supplica alla Madonna del Rosario" di Pompei, composta dal Beato Bartolo Longo. Ci uniamo spiritualmente a questo popolare atto di fede e di devozione, affinché per intercessione di Maria, il Signore conceda misericordia e pace alla Chiesa e al mondo intero».

Note

1) Leone XIII enciclica Supremi Apostolatus officio, sull'efficacia del Rosario, del 1 settembre 1883
2) Benedetto XVI Angelus 7 ottobre 2012




Francesco Manisco


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